Alain, un editore parigino di successo che fatica ad adattarsi alla rivoluzione digitale, nutre seri dubbi di fronte al nuovo manoscritto di Léonard, uno degli autori con i quali collabora da lunga data, trattandosi dell’ennesima opera autobiografica che prende spunto dalla sua relazione con una celebrità di secondo piano. Selena, moglie di Alain e affermata attrice teatrale, è del parere opposto. Il regista commenta: “Il mondo nel quale viviamo è sempre stato e continua a essere in costante cambiamento. La sfida riguarda la nostra capacità di tenere d’occhio questa mutazione continua, capire cosa è realmente in gioco, e successivamente adattarvisi o meno. Dopo tutto, questo è l’elemento fondante della politica e delle opinioni. La digitalizzazione del mondo e la sua riduzione ad algoritmi rappresenta il vettore moderno di un cambiamento che ci confonde e travolge incessantemente. L’economia digitale infrange le regole e, spesso, anche le leggi. Inoltre, mette in dubbio tutto ciò che di più stabile e solido sembra esistere nella società e nella realtà circostante, per poi dissolversi nell’istante in cui ne veniamo in contatto. Doubles vies non mira a sondare le dinamiche della new economy. Piuttosto, il suo più modesto intento è osservare in che modo le suddette questioni ci assillano personalmente, emotivamente e, talvolta, comicamente”. Regia di
Olivier Assayas. Produzione: CG Cinéma (Charles Gillibert), Vortex Sutra (Sylvie Barthet), Arte France Cinéma. Interpreti: Guillaume Canet, Juliette Binoche, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory. Sceneggiatura: Olivier Assayas, Fotografia: Yorick Le Saux
Montaggio: Simon Jacquet, Scenografia: François-Renaud Labarthe, Costumi: Jürgen Döring
Suono: Nicolas Cantin, Daniel Sobrino, Aude Baudassé.
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