CONCERTO STRAORDINARIO CANONIZZAZIONE PAOLO VI

Il concerto si terrà giovedì 30 maggio 2019, un giorno dopo la data stabilita come festa liturgica San Paolo VI, il 29 maggio, presso il Teatro Grande di Brescia con protagonisti d’eccezione: Riccardo Chailly e l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, nell’ambito del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo in programma dal 15 aprile al 10 giugno.

Un Festival come è noto di grandissimo respiro e attestatosi da anni nel panorama europeo come l’appuntamento più importante in Europa per il pianoforte e tra i più importanti nel mondo. In cartellone una passerella di star e grandi orchestre internazionali.

In questo palinsesto si annuncia oggi una nuova data di eccezionale rilievo.

Grande sottolineatura nel corso della presentazione a quel fortissimo rapporto che Paolo VI ebbe con gli artisti e con la creazione artistica come manifestazione del trascendente: voleva diventare l’amico degli artisti, “coloro i quali riescono ad esprimere l’ineffabile”, soleva ripetere e hanno ricordato coloro i quali gli hanno vissuto accanto negli anni bresciani. Da qui passava il suo abbraccio al mondo.
In particolare tra tutte le discipline artistiche la musica ebbe più a cuore, “la musica ripeteva spesso, la più immateriale delle espressioni d’arte, ha la sua parola da dire per esprimere il brivido d’assoluto”.

Emozionanti le parole e il ricordo del Maestro Chailly dichiaratosi entusiasta di tornare a dirigere al Teatro Grande di Brescia nell’ambito del Festival Pianistico Internazionale, un “teatro dall’acustica eccezionale”.
“Mio padre nel comporre la Missa nel 1964 fu ispirato dal viaggio in Terra Santa di Paolo VI, gli consegnò la prima partitura nell’estate del 1964 a Castel Gandolfo. Ricordo che mio padre che raccontava spesso quanto lo colpì lo sguardo emozionato e commosso degli occhi di Paolo VI nel riceverla e la sua voce attraverso la quale passava tanto del suo carisma.
Luciano Chailly per la Missa, della durata di 22 minuti, scelse la struttura col Coro a 6 voci e l ’Orchestra, con il timbro delle campane voleva dare soprattutto il senso dell’infinito.
Era un compositore molto evoluto nell’uso della dodecafonia, quindi nell’uso di un linguaggio complesso, armonico e melodico, in questo caso però se ne volle staccare, tornò ad un modo antico che avvicinò molte più persone, spettatori sempre commossi.
La prima esecuzione fu a Parigi nel febbraio del 1967, un mese dopo a Roma con l’Orchestra della Rai. Il 12 aprile del 1967 si tenne un’udienza in Vaticano proprio per consegnargli il nastro della prima registrazione.”

Ricordi, aneddoti, emozioni anche nell’intervento di PierCarlo Orizio, direttore del Festival il quale ebbe fin da bambino confidenza con la figura del Cardinal Montini, grazie alla frequentazione abituale, familiare che suo padre, il Maestro Agostino Orizio, aveva a sua volta, fino a quando, una volta divenuto Papa suonò spesso al pianoforte per lui e diresse concerti.
“La musica ancora una volta a servizio di un pensiero alto, questo il senso di questo concerto del 30 maggio” ha concluso Orizio.

Il concerto straordinario per la Canonizzazione di Paolo VI, il papa bresciano, è promosso dall’Istituto Paolo VI e dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, con il sostegno di UBI Banca, Fondazione UBI Banco di Brescia, Fondazione UBI CAB, Fondazione Banca San Paolo di Brescia, Fondazione della Comunità Bresciana e con il contributo di Comune di Brescia e Regione Lombardia.

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