Making Of racconta le peripezie, a volte drammatiche a volte grottesche, di una troupe cinematografica, di una produzione indipendente, del tentativo di terminare le riprese di un film incentrato sulla lotta dei lavoratori di una fabbrica sull’orlo del fallimento per impossessarsene e continuare a farla lavorare. Il regista Simon è in una grave crisi famigliare, i suoi produttori vogliono cambiargli il finale, gli attori litigano tra di loro, le riprese stentano. Un giovane del luogo, Joseph, con ambizioni cinematografiche, fa la comparsa nel film e viene notato dal regista che gli affida il compito di filmare le riprese in modo da creare un “making of” del film, complicando la già difficile situazione, visto che l’ambizioso giovane si innamora dell’attrice principale, Nadia. Riuscirà lo stressato Simon a finire il film e salvare il suo matrimonio? Riuscirà il giovane aspirante cineasta ad iniziare veramente una carriera cinematografica e a continuare il suo rapporto con l’attrice? A vedere questo film viene subito in mente il capolavoro del 1973 Effetto Notte di Truffaut, non per nulla premio Oscar; anche quella pellicola parlava delle riprese di un film e di tutto quello che ci gira attorno: difficoltà nella regia, rapporti professionali e sentimentali tra i membri della troupe e gli attori protagonisti. Ma sarebbe ingiusto paragonare Making Of con quella lontana pellicola, in realtà questo lungometraggio è un’opera totalmente autonoma, che affronta problemi sociali ed economici. Making Of è un film realista, sincero e pessimista, proprio come la vita. Illustra il “dietro le quinte” della lavorazione di un film, mostrandone tutte le difficoltà sia economiche che psicologiche, descrivendo l’operato di una normale troupe alle prese con una complessa lavorazione, concentrandosi sulle dinamiche sia professionali che personali degli attori e delle maestranze. Il film è il perfetto specchio dei drammatici tempi moderni, che lascia un barlume di speranza come dice lo stesso titolo, “making of” non significa solo il documentario delle riprese di un film, ma anche “riuscire a farcela”, e forse i protagonisti riusciranno veramente a farcela sia nella loro vita professionale che personale. I protagonisti: Denis Podalyedes ha alle spalle una lunghissima carriera, nel ruolo dell’angosciato regista Simon, Jonathan Cohen, nel ruolo del narcisista e aggressivo Alain, la fotogenica Souheila Yacoub, nel ruolo dell’attrice Nadia, e del giovane ma già affermato Stefan Crepon, nel ruolo dell’operatore involontario del Making Of . Il regista Cedric Kahn, nel business da quasi trentacinque anni, (La Noia, Roberto Succo), ha voluto sintetizzare la sua lunga esperienza sul set sia come sceneggiatore, che come attore e, soprattutto, come filmmaker a tutto tondo, descrivendo tutte le gioie e frustrazioni di un amante della Settima Arte, di un cineasta che conosce tutti trucchi del mestiere e che sa che il miglior modo per presentare un film moderno allo spettatore è quello “documentaristico”, lasciando scorrere le immagini come se si stesse filmando la vita stessa nel suo scorrere quotidiano. Regia di Cédric Kahn. Cast: Denis Podalydès, Jonathan Cohen, Stefan Crepon, Emmanuelle Bercot,Souheila Yacoub. Dal 26 Settembre nelle sale distribuito da I Wonder Pictures.
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https://www.youtube.com/watch?v=MkxAxN9uI34
Pubblicato da redazione