LA GIUNTA

La Giunta, prodotto da Antonella di Nocera per Parallelo 41 e Luce Cinecittà in collaborazione con Fondazione Valenzi e AAMOD, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, con il contributo di Regione Campania e Fondazione Film Commission Regione Campania, arriva a Roma dopo la presentazione in selezione ufficiale al 40° Torino Film Festival, nella sezione “Dei Conflitti e Delle Idee”. Il film racconta la complessa fase storico-politica di Napoli e dell’Italia durante le giunte guidate da Maurizio Valenzi, primo sindaco comunista nella storia di Napoli che governò dal 1975 al 1983. Quelli furono anni che videro, tra i numerosi problemi, la disoccupazione, l’emergenza del terremoto, la criminalità e il terrorismo. Erano gli anni in cui l’Europa si trovava divisa in due blocchi prima della caduta del Muro di Berlino. Anni di forte partecipazione politica, impegno e fermento sociale che cambiarono profondamente il volto della città e disegnarono il suo futuro, con scelte urbanistiche decisive e iniziative frutto di una visione culturale volta a tenere coesa l’intera comunità cittadina. il “Sindaco Rosso”, come fu definito da Giorgio Napolitano, fu portavoce di una nuova visione della città, alla quale rendere dignità e visibilità internazionale. Il documentario cerca di restituire la memoria di quel periodo e l’atmosfera di entusiasmo di quegli anni, quando davvero un cambiamento radicale sembrava a portata di mano. E troppo spesso si dimentica che gli anni settanta non furono solo “anni di piombo”, ma anche “anni di speranza”. E, alla luce dell’attuale e profonda crisi della sinistra, è più che mai necessario tornare a interrogare quel passato, quando il Pci di Berlinguer riusciva a intercettare le istanze del paese. Attraverso le interviste ai protagonisti dell’epoca e a materiale di archivio inedito, questa è la storia di un gruppo di donne e uomini che ha cercato di realizzare il sogno di una politica vicina alle persone. Un sindaco carismatico e una squadra di assessori di grande spessore piantarono i semi per una nuova idea di città, in quel periodo ancora segnata dalle ferite della guerra e da una recente epidemia di colera. Tuttavia, con il terribile terremoto del 1980 e gli interessi economici della ricostruzione, si modificarono profondamente gli equilibri politici e criminali, e il destino di Napoli sarà segnato da nuove forme di organizzazione della camorra che oggi, come allora, continua a condizionare la vita della città. “Le fratture che si crearono dopo il terremoto nelle Giunte Valenzi – dice Alessandro Scippa – erano in fondo lo specchio di una situazione nazionale che di lì a poco avrebbe segnato per sempre il destino della storia politica italiana. Ma dentro le maglie intricate di quella storia pubblica, io sentivo che sarebbe stata soprattutto una storia di genitori e figli. E io figlio di uno degli assessori di quelle giunte, Lucia Valenzi, Marco, suo fratello, e Federico Geremicca, figlio di Andrea, come la stessa Antonella e suo padre, un ex operaio dell’Italsider, ci saremmo tutti dovuti mettere in gioco, perché quella era e resta una storia che ci riguarda, e ci parla, ancora”. Quel passato, grazie ad uno straordinario repertorio pubblico e privato, narra di una comunità che in quell’epoca provò a costruire una “normalità”. Le tante ferite, che non si riuscirono a rimarginare, si celano oggi dietro quella seducente ed evocativa straordinarietà per cui Napoli è da sempre nota. Un film di interviste, conversazioni in cui i testimoni fanno coesistere nostalgia, speranza e memorie che rappresentano sguardi sul futuro e soprattutto che lasciano comprendere quanto le storie individuali si compongono e si rifrangono dentro la storia stessa del paese. Il film è costruito come un racconto prismatico dove i frammenti di immagini, negli specchi e nelle rifrazioni dell’oggi, si confrontano con il passato di ieri per dare vita ad un racconto corale che getta luce sulla politica del nostro paese e su chi si è battuto perché diventasse migliore. Nel 1984 Maurizio Valenzi venne eletto al Parlamento Europeo restando in carica fino al 1989. Mitterrand nel 1984 gli conferì l’onorificenza della Légion d’honneur. In occasione dei suoi 90 anni, nel 1999, a Napoli, viene organizzata un’ampia mostra antologica al Maschio Angioino. E’ morto nel 2009 all’età di 99 anni.

Pubblicato da redazione