THIERRY FREMAUX RACCONTA IL DIETRO LE QUINTE DEL FESTIVAL DI CANNES

Appuntamento da non perdere mercoledì 24 ottobre la presentazione del libro “Cannes Confidential” di Thierry Frémaux, Direttore del Festival di Cannes, in occasione della pubblicazione del volume, edito in Italia da Donzelli in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, che racconta il dietro le quinte del Festival di Cannes. All’incontro con Thierry Frémaux interverrà Antonio Monda, direttore della Festa del Cinema di Roma e sarà moderato da Alberto Crespi e Mariarosa Mancuso. L’appuntamento, aperto al pubblico alle 19.30 presso lo spazio di Roma Lazio Film Commission alla Festa del Cinema di Roma. Il Festival di Cannes è il luogo del cinema per eccellenza, un concentrato affascinante, scintillante, glorioso e anche contraddittorio di tutto quello che il cinema ha rappresentato e rappresenta tuttora: dalla sperimentazione allo star system, dal mercato alla scoperta di nuovi talenti. Thierry Frémaux, direttore del Festival da oltre un decennio dice: «Non lascio mai i luoghi da cui provengo e mi affeziono a qualunque posto in cui vado, cosa che, a volte, crea qualche problema nella mia vita. E la mia vita è Cannes». Dalle sue scelte dipende il destino di cineasti, produttori, attori, sceneggiatori. In questo libro, scritto in forma di diario, Frémauxracconta in maniera intima e personale in cosa consiste il suo lavoro, accompagnando i lettori in una sorta di backstage letterario del più importante festival del mondo.

Frémaux ci guida nel cuore della macchina del Festival, per celebrare anzitutto coloro che lo rendono possibile, perché, come egli stesso scrive: «Cannes appartiene a quelli che lo fanno: i cineasti, gli attori, gli operatori professionali, i giornalisti, gli spettatori, i visitatori, i turisti e i cannensi». L’anno che precede l’evento che mette il cinema al centro del mondo viene ripercorso da Frémaux in un concitato susseguirsi di incontri con star e registi, di aneddoti e storie dal dietro le quinte della Selezione ufficiale. Senza risparmiare giudizi taglienti e inaspettati apprezzamenti o clamorose esclusioni. Il delicato processo di scelta è preceduto da un lunghissimo lavoro preparatorio che il direttore del Festival descrive in queste pagine in modo magistrale, fino a farci entrare in quello stato di tensione che si conclude con un personalissimo atto decisionale: un no o un sì che cambieranno le sorti di un film.

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