L’AGENTE DEL CAOS

È da poco uscito in libreria, un romanzo di Giancarlo De Cataldo, “L’Agente del Caos”, che merita un attenta lettura. L’Italia è forse l’unico Paese al mondo che offre ai suoi magistrati, la possibilità di avere una seconda vita, e una seconda professione. Alcuni di loro si danno alla politica, come Antonio Di Pietro che ha fondato un nuovo partito, Pietro Grasso arrivato ad essere Presidente del Senato, Altri si sono dati alla letteratura, come Giancarlo Carofiglio, diventato un autore di bestseller gialli, del filone del legal thriller, imperniati sulla figura dell’avvocato Guido Guerrieri, e come il più celebre e talentuoso Giancarlo De Cataldo. Per anni giudice a Roma, lavoro che gli ha permesso di osservare da vicino la vita criminale della Capitale, suggerendogli poi quegli spunti che lo avrebbero reso celebre come romanziere. Difatti, dopo varie opere letterarie, pubblica, nell’ormai lontano 2002, quello che rimane il suo capolavoro, Romanzo Criminale, un libro “a chiave” che ripercorre, con nomi fittizi, la sanguinosa carriera di quella associazione a delinquere, senza mai citarla, che sarebbe passata alle cronache nere come “Banda della Magliana”. Il romanzo, lungo e complesso, riscontrò un enorme e del tutto inatteso successo, dando il via a tutta una serie di imitazioni. Il successo del romanzo fu tale che ne seguì presto un adattamento cinematografico per la regia di Michele Placido. Ma un’opera così polifonica meritava un trattamento più approfondito; e, difatti, poco dopo uscì anche una serie televisiva in due stagioni e ventidue episodi, diretta da quello che sarebbe diventato il più celebre regista di film di genere italiani, Stefano Sollima, recentemente chiamato ad Hollywood per dirigere il film Soldado, seguito del violento antinarcos Sicario. Dopo aver così scoperto il filone d’oro del “romanzo criminale”, De Cataldo, saggiamente, vi si getta con passione scrivendone il seguito ideale, Nelle Mani Giuste, il prequel, Il Libanese, per concludere la saga del crimine a Roma con Suburra, scritto a quattro mani con Carlo Bonini, dedicato allo strano fenomeno di “mafia capitale”, e dal quale lo stesso Sollima avrebbe tratto un film cinematografico di discreto successo, seguito dalla serie televisiva, La Notte di Roma. Dopo avere così esaurito il tema di Roma Criminale, l’instancabile De Cataldo ha deciso di allargare i suoi orizzonti e lanciare lo sguardo sul ben più pericoloso e complesso crimine internazionale, da qui il suo ultimo romanzo, stilisticamente e formalmente più complesso, il che lo rende anche di più difficile lettura, e si incentra sulle vicende criminal-politiche di un certo avventuriero chiamato Jay Dark. Costui non sarebbe altri che colui al quale i servizi segreti americani appaltano la missione di distruggere i movimenti contestatori giovanili esplosi negli Anni Sessanta dall’interno, attraverso la commercializzazione della droga. Come si capisce tema delicatissimo e controverso; se poi si legge che l’Agente del Caos agisce alle dipendenze di un vecchio chimico ex-nazista. Molto interessante da leggere. Senza dubbio anche da questo libro verrà tratto un film e poi una serie televisiva.

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