I FILM GLI EVENTI E LE ANTEPRIME ALLA 39A EDIZIONE DEL FANTAFESTIVAL

Il leggendario FANTAFESTIVAL, la rassegna annua che si tiene a Roma, di film del fantastico e dell’horror, è giunto alla sua 39a edizione, e sotto la nuova direzione di Michele de Angelis, regista ed esperto di film di genere, e del suo socio Simone Starace della società di ditribuzione homevideo Shockproof, tenta un rilancio dopo le ultime non esaltanti edizioni, dovute ad una restrizione del mercato per i film di genere e ad una minore offerta internazionale.

Una delle novità di questo anno è che la tradizionale retrospettiva di film del passato si tiene come anteprima del festival vero e proprio.
Ospite d’onore della rassegna è il ben noto e amatissimo dai fan del genere, Pupi Avati, ancora attivissimo nel campo e in attesa di vedere l’uscita del suo ultimo film di “genere” per fine Agosto.
La conferenza stampa di apertura del Festival si è tenuta alla benemerita casa del Cinema a Villa Borghese, dopo la proiezione in 35mm del noto film di Avati “Zeder”, da molti ritenuto come fonte d’ispirazione per “Pet Sematary” del Re Stephen King.
L’intervento di Pupi Avati, davanti ad un folto, attento e divertito pubblico, è stato un vero evento dal momento che il grande regista si è lasciato andare ad una serie di istrioniche memorie sulla sua amatissima terra natale, continua fonte d’ispirazione dei suoi film thriller.
Il giorno dopo alla Casa del Cinema l’omaggio al regista è seguito con la proiezione di due suoi film: “L’Amico di Infanzia” del 1994 e “L’Arcano Incantatore” del 1996, proiettati in copia 35mm generosamente offerte dalla Cineteca nazionale.
Le proiezioni sono seguite subito dopo al vicino Cinema dei Piccoli, con “Macabro”, primo lavoro di Lamberto Bava, del 1980, e “La Stanza Accanto” del 1994 di Fabrizio Laurenti, entrambi scritti dall’instancabile e inesauribile Pupi Avati.
Il giorno seguente, sempre al Cinema dei Piccoli, sono state proiettate due opere in pellicola dell’ospite d’onore internazionale del Festival, l’americano Jack Sholder, maestro del cinema di genere: “Nightmare 2 – La Rivincita” del 1985, e il suo capolavoro “L’Alieno” del 1987.

FANTAFESTIVAL 39, I GIORNI INIZIALI.
Qest’anno la sede della rinnovata manifestazione del Fantafestival, si tiene al Nuovo Cinema Aquila che i coraggiosi organizzatori sperano di poter usare anche negli anni futuri.
L’offerta di film internazionali della rassagne, come del resto da tradizione, è ricca e varia, ma concentrandosi, per la prima volta, su tematiche più propriamente sociali e psicologiche.

In serata vi è stata l’anteprima nazionale del canadese “Isabelle” di Robert Heydon, un film che si viene ad inserire nel filone di successo di possessioni demoniachedi fantasmi assassini e di famiglie in difficoltà rilanciato negli ultimi anni con straordinario successo dal produttore Jason Blum.
La serata si è chiusa, alla presenza dei giovani responsabili dell’opera, il registaAndrew Desmond e il produttore Laurente Fumeron, con l’internazionalmente finanziato “The Sonata”, un thriller del filone satanista di estrema atmosfera e suggestione che vede una giovane musicista alla ricerca dell’ultima opera del padre compositore, con effetti a dir poco devastanti.
Il giorno dopo la rassegna ci ha offerto tre film diversissimi l’uno dall’altro ma uniti dalla follia dei protagonisti e dalla visione estrema e fuori dai canoni dei loro autori.
L’indiano “Rakkosh”, tutto girato in soggettiva all’interno di un disumano lunatic asylum, parla della schizofrenia del suo protagonista che lo spinge ad azioni efferrate e inaspettate.
La serata si conclude con forse i due più scioccanti film della manifestazione.

Il francese “Un Couteau Dans le Cour” delm 2018, introdotto dall’esperta di cinema thriller Mariangela Sansone, diretto da Yann Gonzalez e interpretato da una resuscitata Vanessa Paradis, ambientato nel mondo del cinema pornogay della Francia degli anni Settanta, dove si muove uno spietato serial killer “omofobo”, che ricorda i lavori di Brian de Palma e Dario Argento, e chiari riferimenti al capolavoro di William Friedkin “Cruising”.
La serata si chiude poi con il più estremo film immaginabile, il tedesco “Lisa”, alla presenza del suo regista Mario Shollenberger, un tipico rape & revenge movie, dove la bella protagonista viene drogata e violentata, per poi prendersi un’atroce e definitiva rivincita sul suo stupratore. La novità consiste nel fatto che le scene di sesso sono esplicite come se fosse un tipico film porno hard core…
Un’occasione unica per vedere un film che ben difficilmente troverà distribuzione in Italia. Del resto una delle funzioni del Fantafestival è sempre stata quella di presentare al pubblico degli appassionati italiani film sopra le righe e maledetti che sarebbe impossibile vedere altrove…

TOBIA IL NOSTROMO DEL TEMPO
IL FANTAFESTIVAL ha sempre dedicato ampio spazio alla presentazione di cortometraggi di genere fantastico provenienti da tutto il mondo; anche quest’anno non è stata un’eccezione ed è stata possibile la visione di una dozzina di corti internazionali altrimenti impossibili da trovare e vedere.
Una menzione speciale, però, va fatta per un cortometraggio (14 minuti) tutto italiano, che giustamente è stato trattato come evento speciale e proiettato a parte: TOBIA IL NOSTROMO DEL TEMPO, REBOOT EDITION, diretto e prodotto dalla regista e romanziera Caterina Ponti, coadiuvata dal Produttore Esecutivo Gianluca Nardulli, per la Caterina Ponti Productions; già in precedenza premiata a Palazzo Merulana nel corso della 2a edizione del concorso letterario “A.A. Fantascienza Cercasi”, con la motivazione: “per l’uso innovativo del linguaggio unito all’immagine animata”. Difatti, il corto in questione è in realtà un “cartone animato” sperimentale che usa una tecnica definita new format “multivisione”. I disegni che compongono il corto sono dovuti al geniale Paolo Di Orazio, eclettico scrittore, fumettista e batterista, con l’indispensabile apporto artistico del regista e montatore Nicola Barnaba. Il corto è una di quelle storie che è impossibile da raccontare a parole, data la sua complessità ed estrema sintesi, e che va solo vista e gustata per le sue immagini, accompagnate da una evocativa voce narrante femminile.
Il piccolo Tobia, immerso in un’atmosfera surreale e onirica, tenta disperatamente di fermare l’implacabile procedere del Tempo, invischiandosi in avventure sempre più pericolose, al confine tra la realtà e il sogno, salvato alla fine solo dalla potenza dell’Amore. Il soggetto meriterebbe senza dubbio un maggiore approfondimento, dimostrando di avere abbastanza materia narrativa per un lungometraggio.
Questo eccentrico e innovativo “cartone animato”, in realtà formato da una serie di suggestivi quadri e vignette, è anche il primo del genere mostrato al Fantafestival che serve ad inaugurare una nuova sezione visiva, per la prima volta tutta dedicata ai corti a cartoni animati.

Guarda i video delle presentazione e degli eventi

https://www.youtube.com/watch?v=7pgiejq_eHw

https://www.youtube.com/watch?v=aTjx38ciKIo

https://www.youtube.com/watch?v=0or98R7LluM

https://www.youtube.com/watch?v=u9zjInv6f10

https://www.youtube.com/watch?v=4UO5pdkiTqI

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