DON’T WORRY

  

L’ultimo giorno in cui ha avuto l’uso delle gambe John Callahan, uno scansafatiche di Portland, si sveglia senza postumi da sbornia…ma solamente perché è ancora sbronzo dalla notte precedente. La sera prima, ad una festa decisamente sfrenata conosce Dexter, il perfetto compagno di bevute (Jack Black), che lo convince ad andare ad un party ancora più folle. Ma il suo nuovo amico si addormenta al volante e John si risveglia bloccato su una sedia a rotelle e con l’uso solo parziale delle braccia. Anche se, all’inizio della nuova vita non ha alcuna intenzione di rimanere sobrio, partecipa controvoglia ad una serie di incontri di disintossicazione in 12 fasi condotti da un carismatico e appassionato sponsor di nome Donnie (Jonah Hill) e riallaccia i rapporti con Annu (Rooney Mara), una terapista che aveva conosciuto in ospedale. Grazie al loro incoraggiamento, John si rende conto che l’amore non è al di fuori della sua portata e inizia a scoprire un talento nascosto per il disegno. Comincia così a canalizzare la sua giocosa personalità in vignette salaci, sboccate, politicamente scorrette, e spesso anche divertenti, che gli fanno ottenere un vasto seguito a livello internazionale. Tratto da una storia vera, questo emozionante, arguto e divertente dramma sul potere curativo dell’arte è basato sull’autobiografia di Callahan e diretto dal regista Gus Van Sant, che ha all’attivo due nomination agli Oscar (Milk, Will Hunting-Genio Ribelle). I protagonisti del film sono l’attore candidato agli Oscar Joaquin Phoenix (Lei, Quando l’amore brucia l’anima-Walk the Line), Jonah Hill (The Wolf of Wall Street, L’Arte di Vincere), Rooney Mara (Carol, Uomini che Odiano le Donne) e Jack Black (Bernie, School of Rock). Del cast fanno parte anche Carrie Brownstein (Portlandia, Transparent), Beth Ditto e Kim Gordon. Il film è prodotto dal premio Oscar Steve Golin (Il Caso Spotlight, Revenant-Redivivo), da Charles-Marie Anthonioz (Spring Breakers-Una Vacanza da Sballo, One More Time with Feeling), Mourad Belkeddar (Heaven Knows What, One More Time with Feeling) e Nicolas Lhermitte (Heaven Knows What, One More Time with Feeling). Il produttore esecutivo è Brett Cranford (Night Moves, The Wait), il direttore della fotografia Christopher Blauvelt (Certain Women, Bling Ring), mentre le scenografie sono firmate da Jahmin Assa (Mid ’90s) e i costumi dal candidato agli Oscar Danny Glicker (Tra Le Nuvole, Milk). Il montaggio è di David Marks e Gus Van Sant. Le musiche sono state composte dal candidato agli Oscar Danny Elfman (Milk, Will Hunting-Genio Ribelle). L’idea di trarre un film dalla straordinaria storia del vignettista John Callahan venne in mente a Gus Van Sant per la prima volta, circa 20 anni fa, quando ricevette l’offerta di dirigere la pellicola dall’attore Robin Williams. L’attore che aveva lavorato con Van Sant nel film candidato agli Oscar, Will Hunting Genio Ribelle aveva infatti comprato i diritti del memoir scritto da Callahan, intitolato Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot. Williams era interessato a produrre il film e a interpretare il ruolo di questo pittoresco personaggio di Portland, e voleva che Van Sant sviluppasse il progetto e dirigesse il film. “Conoscevo John come una figura celebre degli anni ’80 di Portland, spiega Van Sant. “Le sue vignette apparivano su un nostro giornale locale, il Willamette Week, e anche altrove. A quei tempi avevo appena iniziato a girare Drugstore Cowboy. Quindi eravamo due artisti che cercavano di farsi strada nel mondo, anche se poi lui è diventato famoso diversi anni prima di me”. Williams, che nel 1994 aveva acquistato l’opzione dei diritti del libro di Callahan, desiderava interpretare questo ruolo anche per rendere omaggio al suo amico, l’attore Christopher Reeve, che era rimasto paralizzato in seguito a una caduta da cavallo. “Callahan gli piaceva anche perché era una specie di mattacchione, una sorta di comico del visuale”, racconta Van Sant, che ha collaborato con diversi sceneggiatori nel corso degli anni ’90 e 2000, sviluppando numerose versioni della sceneggiatura, ma poi il film non è mai decollato. “Credo che gli studios facessero fatica a comprendere il progetto”, racconta. “Ma per tutti quegli anni, abbiamo continuato a frequentare John Callahan e abbiamo imparato molto su di lui e sulla sua vita”.

  

Nel 2014, dopo la morte di Williams, Van Sant decise di fare un altro tentativo riscrivendo la sceneggiatura, questa volta attenendosi più fedelmente al libro. “Nelle versioni precedenti dell’adattamento ci eravamo presi molte libertà e il film sarebbe stato molto più stravagante del libro, forse perché Robin avrebbe interpretato Callahan. Credo anche che cercassimo di conformarci troppo alla sua vita. Il libro è molto potente ma, alla fine, mi sono concentrato principalmente su uno solo dei capitoli, quello in cui John tenta di guarire dall’alcolismo”. Avendo fatto molte interviste a Callahan, Van Sant ha avuto modo d’inserire nella sceneggiatura molti dettagli che il vignettista gli aveva raccontato e che non erano contenuti nel libro. Molte delle storie raccontate da Callahan riguardavano Donnie, il carismatico e appassionato sponsor “che sfoggia un look alla Tom Petty” e che è stato essenziale nell’aiutare Callahan a cambiare stile di vita. “In seguito, ci siamo resi conto che John spesso era stato piuttosto fantasioso, sia nel libro che nelle storie che ci aveva raccontato”, rivela il cineasta. “Tendeva ad esagerare le cose. Non era facile capire se stesse raccontando i fatti come erano veramente accaduti o se li stesse inventando. E non gli importava, poiché è un artista”. Van Sant ha basato diversi suoi film su persone reali di Portland, sua città adottiva per molti anni. Pensava che Callahan, morto nel 2010 a 59 anni, fosse un altro di quegli irresistibili personaggi. “Era molto famoso e viveva nella zona a Nordovest della città quando non era ancora così costosa come lo è adesso”, spiega. “Era il quartiere della classe operaia e molti punk vivevano lì perché si poteva affittare una casa per 400 dollari al mese e ci si poteva stare in tanti. Lo vedevi spesso sfrecciare sulla sua sedia a rotelle sul marciapiede sotto alla pioggia, con i capelli rossi al vento”. Il film esce il 29 agosto distribuito dalla Adler.

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pubblicato da redazione – webstampa24@gmail.com